La peseta venne introdotta per la prima volta in Spagna nel XIX secolo, e più precisamente nel 1868, quando fu ritenuto necessario entrare nell'Unione monetaria latina, sostituendo quella che era stata la moneta vigente sino a quel momento, ossia l'escudo.
All'epoca l'intenzione era quella di coniare monete in bronzo, argento ed oro con diverso valore ovviamente direttamente corrispondente al materiale di fabbricazione, alla fine però si evitò l'impiego dell'oro, venne di fatti coniata solo una moneta di prova pari a 100 pesetas, che presentava sul retro lo stemma reale.
Nei primi decenni del 1900 si pensò di coniare una nuova moneta dal valore di 25 centesimi in materiale cupro-nickel con una forma assai caratteristica, quella ossia circolare con un foro nella parte centrale. Successivamente, vista la carenza di materiali preziosi nel primo dopoguerra, vennero impiegati materiali quale nichel, alluminio e rame, conferendo oltretutto alle monete uno stile decisamente sobrio, di aspirazione repubblicana.
Con il Generale Franco invece si tornò al tradizionale stemma dei re cattolici, che anche re Juan Carlos I decise di mantenere, solo a partire dagli anni '90 lo schema tradizionale delle pesetas, che vedeva sul retro lo stemma monarchico e sul fronte il capo di stato, venne sostituito da monete commemorative che presentavano ogni anno decorazioni differenti, contraddistinte inoltre da forme crescenti a seconda del valore di riferimento.
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